Per flusso luminoso si intende la quantità di luce prodotta da una determinata sorgente. Si tratta di un dato relativamente importante e non necessariamente rappresentativo delle prestazioni di un prodotto, in quanto è compito delle ottiche usare questa luce in modo efficiente in base all'applicazione.
I lumens dichiarati per i nostri prodotti si riferiscono fedelmente a misurazioni su lampade di normale produzione, non a valori teorici raggiungibili come invece molti concorrenti pubblicizzano.
L’uniformità generale è data dal rapporto tra luminanza minima [Lmin] e luminanza media [Lm], misurate in tutti i punti del manto stradale previsti dalla matrice normativa.
Con il termine illuminamento si identifica la quantità di luce incidente su di una determinata superficie, ad esempio un manto stradale, il pavimento di un capannone od un piano di lavoro. E’ l’unità di misura prevista dalla normativa per l’illuminazione di marciapiedi, aree di sosta, intersezioni, attraversamenti pedonali e tutte le applicazioni industriali/lavorative. Nella maggioranza dei casi il parametro considerato è l’illuminamento medio [Em].
L’uniformità trasversale è data dal rapporto tra Lmin ed Lmax , peggiore tra tutte le linee trasversali (perpendicolari alla mezzeria) del campo di valutazione previsto dalla normativa. Si applica solo nei calcoli illuminotecnici di gallerie.
La luminanza corrisponde alla quantità di luce che raggiunge gli occhi di un dato osservatore, riflessa da un’area di 1 m2 del manto stradale, osservata da una distanza stabilita dalla normativa. E’ l’unità di misura di riferimento per l’illuminazione stradale e di gallerie, in quanto rappresenta un modello delle condizioni di guida reali, ove è necessario identificare ostacoli in tempo da poterli evitare.
L’uniformità longitudinale è data dal rapporto tra luminanza minima [Lmin] e massima [Lmax], misurate lungo l’asse della carreggiata. La misura è ripetuta per ogni corsia. È un valore fondamentale nella progettazione illuminotecnica di strade, autostrade e gallerie. L’uniformità non a norma è verificabile anche ad occhio nudo quando si vedono delle strisce sull’asfalto alternate chiare e scure.
L’indice TI misura l’abbagliamento debilitante, causato dalla presenza di fonti di luce all’interno del campo visivo dell’osservatore. Il valore percentuale misura l’incremento della luminanza da attribuire per compensare la presenza della fonte debilitante e mantenere invariata la visibilità degli ostacoli. Parametro applicato per illuminazione di strade e gallerie.
L’UGR è una scala di valori usati per classificare l’abbagliamento prodotto dalle sorgenti luminose, usato nei progetti di ambienti interni. Non è un parametro attribuibile al corpo illuminante, è calcolabile solo eseguendo un completo calcolo illuminotecnico del locale. Per misurare l’UGR è necessario che sia stabilito un punto preciso dove considerare l’abbagliamento, detto osservatore (esempio una postazione lavorativa). Il calcolo considera diversi fattori come superficie luminosa delle sorgenti ed illuminamento circostante.